Negoziamo con il Ministero della Giustizia
di Arianna Attianese
Addetto Marketing CONCILIA LEX
Sono trascorse due settimane dalla pubblicazione del comunicato stampa con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’ illegittimità costituzionale del carattere obbligatorio della mediazione per eccesso di delega legislativa e nell’ attesa di leggere le motivazioni sono state intraprese numerose iniziative da parte degli organismi di mediazione con lo scopo di attirare l’ attenzione delle istituzioni governative.
L’ ascolto, il dialogo, il confronto reciproco rappresentano l’ essenza della mediazione. Adesso più che mai è fondamentale avviare una vera e propria negoziazione con il Ministero della Giustizia per avere la possibilità di esternare tutte le criticità del settore e, così come accade in mediazione, trovare un accordo condiviso e satisfattivo per entrambe le parti. Bisogna mobilitarsi per far sentire la propria voce e per avanzare proposte concrete.
L’ eccesso di delega c’ è stato, adesso, è necessario un impegno serio da parte delle istituzioni, le quali dovrebbero meglio disciplinare l’ istituto della mediazione, stabilendo delle linee guida e introducendo parametri per tutti gli organismi con lo scopo di preservare la qualità dei servizi di mediazione, anche laddove l’ obbligatorietà non venga ripristinata.
Il sistema giudiziario italiano attuale, a differenza di quello degli stati europei e degli U.S.A., è obsoleto e necessita di un rinnovamento significativo. In questo scenario la mediazione civile e commerciale rappresenta l’ unico strumento in grado di innovare la giustizia italiana e proprio per questo motivo non può essere accantonata.
“La mediazione stava iniziando a funzionare” questa l’ affermazione rilasciata dal Ministro della Giustizia, Paola Severino, dopo la sentenza della Corte. Affermazione che trova pieno riscontro con le ultime statistiche pubblicate dal Ministero sull’ andamento e sulla diffusione dell’ istituto della mediazione civile in Italia, difatti, da marzo 2011 a oggi, era in netta crescita. La Campania, regione in cui ha sede legale l’ organismo di mediazione Concilia Lex S.p.A., è al primo posto per la maggiore percentuale di mediazioni iscritte, seguite dalla Lombardia e dalla Sicilia.
Ieri sono stati accreditati dal Ministero della Giustizia altri 16 organismi di mediazione, abbiamo quindi raggiunto la quota di 964 organismi e 367 di enti di formazione. Quante persone hanno investito in questo progetto? Quante persone ci hanno creduto e continuano a crederci? Tantissime. Bene, forse i tempi non sono maturi per consentire alla mediazione civile e commerciale di divenire uno strumento alternativo di risoluzione delle controversie, ma nel frattempo non bisogna commettere l’ errore di abbandonare completamente questo progetto così ambizioso. La delusione resta, ma è doveroso reagire e non subire passivamente questo evento.
Certo bisogna essere anche realisti e nell’ ipotesi in cui l’ obbligatorietà della mediazione non venga ristabilita, resta la volontaria, e sarà compito della Dott.ssa Paola Severino predisporre validi incentivi per promuovere la mediazione in modo alternativo. Non ci dimentichiamo che esistono anche altre tipologie di mediazione: quella derivante da clausola contrattuale e quella demandata dal giudice da cui potranno nascere valide opportunità!
“Concilia Lex S.p.A., organismo di mediazione ed ente di formazione presente in Campania e in altre regioni italiane, porterà avanti il suo progetto aziendale”, spiega la Dott.ssa Maria Rosaria Ferrara, amministratore delegato della società, “continuerà a divulgare la cultura della mediazione e ad erogare un ottimo servizio di mediazione, ed esorta anche gli altri organismi a fare lo stesso. I traguardi raggiunti sono il risultato di una spiccata passione verso il mondo della mediazione, ma anche di notevoli investimenti economici che i soci di Concilia Lex S.p.A. hanno sostenuto per il miglioramento qualitativo dei servizi di conciliazione. La mediazione è il futuro della giustizia civile, bisogna solo essere fiduciosi. Peccherò di presunzione, ma sono sicura che non finisce qui. Noi non ci scoraggiamo, l’ audacia è la nostra virtù”.
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