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I^ Giornata Nazionale della Mediazione Civile e Commerciale: ecco il resoconto dei lavori

La mediazione come àncora di salvezza per la Giustizia Civile, ultimo baluardo di un diritto davvero al servizio delle persone. È il succo estremo di quanto è venuto fuori dai lavori della I^ Giornata Nazionale della Mediazione Civile e Commerciale, svoltasi a Napoli venerdì scorso (14 ottobre) nella Sala Ischia del Palacongressi della Mostra d’ Oltremare.

Già al momento dei saluti iniziali si è compresa l’ importanza dell’ evento, grazie all’ assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Salvatore Palma, che ha sottolineato i vantaggi dell’ utilizzo dello strumento della mediazione per i tempi della Giustizia. A seguire, il presidente del Tribunale di Napoli, Ettore Ferrara, ha parlato di netto miglioramento, negli ultimi anni, dell’ approccio alla mediazione, ma ha auspicato una maggiore collaborazione tra organismi ed Ordini attraverso un modello di collaborazione interistituzionale ed una continua quanto attenta azione di monitoraggio. È stata poi la volta del responsabile scientifico della Concilia Lex S.p.A., l’ avvocato Pietro Elia, che dopo un intervento incentrato su una moderna concezione di Giustizia, di Diritto e di approccio “multidimensionale” alla controversia (il diritto va verso una direzione “materializzante”), si è rivolto in particolare ai giovani studenti dell’ Università di Fisciano presenti, per comunicare loro quanto sia importante inserire una formazione diretta alla gestione del conflitto nel contesto accademico.

Ma veniamo al cuore della giornata: gli interventi dei relatori, introdotti in maniera puntuale e chiara dalla moderatrice dei lavori, la prof.ssa Maria Teresa Cuomo, docente di Management all’ Università degli Studi di Milano Bicocca, hanno affrontato tutti gli aspetti che riguardano la mediazione civile e commerciale, comprese le criticità. Ampio spazio è stato dato alla visione dell’ istituto da parte della magistratura, attraverso l’ intervento dei Consiglieri Antonio Manna e Angelo Spirito, entrambi Magistrati di Cassazione, e del dott. Massimo Vaccari, giudice del Tribunale di Verona. Il primo si è soffermato sugli “Strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e le loro ricadute processuali” , ponendo l’ accento soprattutto sullo snellimento dei tempi dei tribunali e della Giustizia, ribadendo come ”Occorre stare attenti a che il processo non esporti alla mediazione le lungaggini del procedimento e le sue criticità”. Sollevato poi anche il problema della competenza territoriale e del primo incontro informativo programmatico.

Alcune criticità sono state poste in evidenza anche dal cons. Spirito nel suo intervento su “La mediazione come ultima Thule della giustizia civile”. Paragonando l’ istituto della mediazione al mito greco dell’ antica isola nordeuropea Thule, se ne ricava una visione di mediazione come “terra promessa” proprio per la Giustizia Civile. Spirito però ha tenuto a ribadire più volte l’ importanza della formazione delle nuove leve degli avvocati, che dovrebbero essere, a suo avviso, letteralmente “convertiti” all’ approccio alla mediazione.

A completare il quadro della visione della mediazione da parte dei tribunali è stato il Giudice del Foro di Verona, Massimo Vaccari, che largo contributo sta dando, con le sue sentenze, alla divulgazione dell’ utilizzo della mediazione. La sua presentazione ha insistito su “La mediazione nella prospettiva europea”, fornendo una panoramica a 360 gradi sullo stato dell’ istituto della mediazione negli altri Paesi Europei, analizzato dal punto di vista delle materie dell’ obbligatorietà e da quello della mediazione delegata. Interessante anche l’ analisi delle differenze tra l’ Italia e le altre nazioni europee e la convinzione che più che mutuare gli uni dagli altri, i Paesi Europei dovrebbero stilare una sorta di “modello europeo dell’ istituto della mediazione”.

Procedendo per settori (e non per ordine degli interventi, si badi), non è potuto mancare il punto di vista del ministero della Giustizia, testimoniato da Giancarlo Triscari, Magistrato addetto all’ Ufficio Legislativo, (già responsabile del registro degli organismi di mediazione, sempre per il ministero di Via Arenula) e dall’ Onorevole Gennaro Migliore, anche sottosegretario. Se Triscari, dopo la trattazione di alcuni aspetti tecnici e specifici sulle prospettive di riforma, ha insistito molto sull’ emersione del valore della volontà e sul problema dell’ obbligo delle parti di comparire in mediazione, il sottosegretario Migliore ha messo in evidenza due punti salienti: la definizione più puntuale del procedimento e l’ estensione delle materie di mediazione obbligatoria, ricordando che è in programma un accordo Quadro della Conferenza dei Rettori, con le Università, per promuovere l’ istituto di mediazione.

Gli ultimi due interventi hanno dato spazio all’ esperienza del mondo accademico, testimoniata dalla prof.ssa Paola Lucarelli, docente di Diritto Commerciale all’ Università di Firenze, e all’ aspetto della comunicazione della cultura conciliativa , trattato da Marco Ceino, direttore della rivista di settore “La Mediazione”. La prof. Lucarelli, in particolare, ha parlato dell’ importante esperienza fiorentina nell’ intervento: “Mediazione: molti ci riescono! L’ esperienza fiorentina”, ribadendo il concetto che la strada della mediazione è difficile da intraprendere ma si può fare! Cosa serve davvero? Per la Lucarelli è sufficiente che il giudice che invia in mediazione si chieda non A COSA serve la mediazione ma A CHI serve, ponendo in primo piano le persone.

In chiusura di convegno, Marco Ceino, trattando l’ argomento del comunicare la mediazione, ha ricordato l’ art. 21 del D. Lgs. 28/2010, che si occupa proprio di pubblicità e comunicazione della cultura conciliativa. Per Ceino due sono i tasti su cui continuare a battere in questi anni: comunicare in trasparenza ciò che avviene intorno alla mediazione, anche a livello di statistiche e numeri (poiché l’ aspetto statistico ci mette costantemente di fronte al dato reale su cui intervenire) ed investire accuratamente nella formazione, ma soprattutto nella pratica dei mediatori.

A cura dell’ Addetto Stampa Concilia Lex, dott.ssa Jenny Giordano

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