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Chi è il mediatore professionista? E’ un soggetto terzo ed imparziale che guida le parti in lite alla ricerca di un accordo che soddisfi le esigenze di entrambe.
Sappiamo che il mediatore non è un giudice né un arbitro e come tale non giudica o sentenzia ma aiuta le parti interessate a comporre bonariamente la lite sorta in precedenza cercando di condurle verso una soluzione condivisa e reciprocamente gratificante. Così come sono noti i requisiti per diventare mediatore, ma nello specifico cosa fa tale professionista?

Innanzitutto, ad incarico assegnatogli, prima dell’ incontro con le parti, il mediatore legge le documentazioni presentate dai soggetti coinvolti presso l’ organismo di mediazione adito in modo da acquisire informazioni sulla controversia da dirimere.
Importante è il suo discorso introduttivo con cui si presenta alle parti e spiega come si svolgerà la procedura di mediazione, illustrandone i principi cardine (neutralità, imparzialità e riservatezza) ed i vantaggi. Oltre all’ aspetto verbale il mediatore deve curare anche quello non – verbale ma altrettanto importante (postura, sguardo, gesticolazione).

Estremamente delicato è il primo incontro, in cui il mediatore deve essere abile nell’ ascoltare, nel fotografare la situazione che gli appare, intuire e capire quelli che sono gli interessi e le esigenze reali di entrambe le parti, ponendo molte domande mirate ai suoi interlocutori e se necessario avvalersi delle sessioni private.

Attenzione, empatia, ascolto attivo e diplomazia sono doti che il mediatore deve avere e mettere in pratica per un’ ottima comprensione dei bisogni e delle aspettative delle parti e di conseguenza per un’ efficace risoluzione della controversia.
A differenza di quanto si possa immaginare, il ruolo del mediatore non è semplice! Doti naturali e tecnica unita alla pratica devono essere costantemente “allenate” e “affinate” per riuscire in questa nuova e avvincente sfida professionale.

A cura dell’ Addetto Stampa Concilia Lex