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La Commissione europea punta i riflettori sulla giustizia italiana

La Commissione europea punta i riflettori sulla giustizia italiana
di Arianna Attianese
Addetto Marketing CONCILIA LEX

A Bruxelles, la Commissione Europea ha appena pubblicato un rapporto sullo stato della giustizia nei 27 stati membri. I dati si riferiscono alla giustizia civile e l’Italia è il fanalino di coda del gruppo.

A presentare il rapporto è stata la commissaria europea alla giustizia Viviane Reding, la quale nel rendere pubblica la «Pagella della giustizia» ha duramente criticato l’estenuante lentezza dei processi italiani, definendo il nostro Paese una delle “lumache” d’Europa.

La pagella dell’Italia, difatti, non è affatto positiva. Secondo il rapporto, il nostro Paese occupa il terz’ultimo posto su 27 stati dell’U.E. ed ha conquistato così la maglia nera per il maggior numero di cause pendenti, 7 per ogni 100 abitanti. Altro dato che ci riguarda è la durata dei processi, si contano in media 500 giorni per ottenere (forse) giustizia in una causa civile o commerciale. Insomma un pessimo profilo che rispecchia alla perfezione la grave situazione in cui versa il nostro sistema giudiziario.

La Reding ha evidenziato come in Italia, l’inefficienza del sistema giustizia, provochi inevitabilmente un impatto molto negativo anche sugli investimenti, uno scenario che definisce “ben noto al governo Monti”. Inoltre nel rispondere ad una domanda sul conflitto tra politica e giustizia nel nostro Paese, la commissaria ha lanciato un messaggio chiaro e forte alla politica italiana: “Se vogliamo avere un sistema giudiziario indipendente lasciate lavorare i giudici in modo indipendente”.

Alle sue affermazioni sono subito seguite repliche da Roma da parte del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti e del presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli.

Vietti in un’intervista rilasciata al tg1, afferma “Una delle priorità del nuovo governo dovrà sicuramente essere la riforma strutturale della giustizia italiana, condivido in pieno gli inviti della Reding. L’Italia deve subito spogliarsi di questa maglia nera per la giustizia, non dobbiamo essere il fanalino di coda di nessuno. I sistemi A.D.R. sono la cura per la nostra giustizia”. Anche Sabelli sposa i messaggi lanciati dalla commissaria asserendo che “la giurisdizione và tenuta lontana dalla contesa politica”.

“L’Italia deve ascoltare l'Europa”, queste le parole dell’amministratore delegato della Concilia Lex, la Dott.ssa Maria Rosaria Ferrara, “i risultati del rapporto sulla giustizia presentato dalla Commissione Europea devono servire per spronare il prossimo governo italiano a non commettere gli stessi errori del passato. C’è bisogno di una svolta, la mediazione è l’unica via d’uscita. Gli strumenti A.D.R. aiuteranno l’Italia a deflazionare il contenzioso e a risollevarsi da questo periodo buio”.

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